I cani di ricerca persone

I cani di ricerca persone

In caso di persona scomparsa/dispersa è fondamentale una immediata e ragionata organizzazione delle ricerche. Esse devono essere sistematiche e partire dal dato obiettivo della situazione concreta per individuare le tipologia di forza utile al ritrovamento.  Tra le diverse opzioni c’è la ricerca per mezzo di cani appositamente addestrati a segnalare l’odore umano.
Le principali tipologie di ricerca cinofila per persona in vita sono lo scovo o superficie, la ricerca su macerie e il mantrailing.
La ricerca a scovo permette di individuare una qualsiasi persona in una specifica area. I cani lavorano liberi a distanza rispetto al conduttore e quindi si tratta di una disciplina utilizzabile in aree non antropizzate in cui è possibile la presenza del solo scomparso/disperso.
La ricerca su macerie viene utilizzata nella immediatezza di un evento distruttivo per verificare e individuare persone in vita sepolte sotto le macerie. Anche in questo caso il cane lavora in libertà e individua qualsiasi persona.
Il mantrailing è una tecnica che consiste nella ricerca di una persona specifica seguendone la traccia olfattiva. L’unità cinofila è collegata tramite un guinzaglio e pertanto può essere utilizzata in qualsiasi contesto. La tecnica presuppone la possibilità i repertare un testimone odoroso della persona da ricercare.
In caso di soggetti non più in vita le ricerche possono essere portate avanti con cani da ricerca resti umani o ricerca cadavere. In questo caso sono varie le opzioni di lavoro e le singole unità possono lavorare a guinzaglio o in libertà. Le limitazioni etiche, sanitarie e legali all’utilizzo di materiale umano rendono difficile l’addestramento per questo tipo di ricerca anche in Paesi limitrofi all’Italia.

Approfondimento ricerca in superficie vs Mantrailing
Le tecniche di ricerca in superficie e Mantrailing sono concettualmente diverse ed hanno un campo di utilizzo che coincide solo in parte.

In particolare poiché il mantrailing prevede l’utilizzo un guinzaglione, non è adatto qualora la zona di ricerca coincida con un’area particolarmente impervia nella quale invece il cane da scovo non fa difficoltà ad operare. Tale area resterà quindi di pertinenza delle unità brevettate nella tecnica a scovo.

Quest’ultima tecnica prevede invece l’utilizzo di un cane libero di muoversi in una specifica area che segnalerà qualsiasi persona non addetta alle ricerche quindi non è utilizzabile nelle aree antropizzate o in presenza di una molteplicità di persone nell’area.

Qualunque sia la tecnica di ricerca l’addestramento dei cani va iniziato in tenera età, in maniera gradata e proporzionata all’età del cucciolo con metodi eticamente accettabili quale il rinforzo positivo. L’addestramento dura da uno a due anni a seconda del soggetto