Esperienze di un … Angelo

3° Episodio

La signora Persona3 alloggiava all’albergo di una nota località turistica. Un giorno, verso le ore 10,30 decide di andare al ristorante Miramonti per un pranzo facendo una passeggiata lungo una strada12 forestale. Durante il percorso viene vista da una turista (testimone attendibile) e da quel momento in poi si perde ogni traccia. Alle 19 il proprietario dell’albergo dove alloggia, denuncia l’assenza della donna ai Carabinieri. Le squadre di soccorso iniziano subito le ricerche e le interrompono alle 22 circa quando giunge la notizia che la donna sarebbe stata vista in città (un’informazione di questo tipo DEVE essere verificata altrimenti induce i coordinatori delle ricerche a sospendere le stesse in quanto la notizia dell’avvistamento appare veritiera; la scrupolosa verifica dell’informazione porterebbe  sicurezza della stessa e l’eventuale sospensione potrebbe essere adeguata solo se l’informazione risulti corretta.
Verso le quattro della mattina la figlia di Persona3 viene contattata telefonicamente dalla madre e ripartono i soccorsi; questo avviene senza aver interrogato e verificato il tipo di colloquio che la figlia ha avuto con la madre (questo è un errore che potrebbe risultare anche fatale per lo scomparso).
I soccorritori cercano la donna al buio e sotto una fitta nevicata e per 13 ore senza sosta. Le ricerche vengono interrotte la sera. La mattina del giorno seguente le ricerche riprendono con notevoli difficoltà sia per le condizioni del terreno che per le difficoltà di coordinamento dei vari gruppi della Protezione Civile (quando esiste un problema di coordinamento fra i gruppi l’intervento “congiunto” non è facilitato, anzi crea disagio). Le attività di ricerca proseguono per tutta la giornata ma senza nessun esito positivo.
Dopo 4 giorni dalla scomparsa della signora Persona3, la Prefettura competente del territorio mi propone come coordinatore per le ricerche. La cosa più ovvia da fare è avere un colloquio con la figlia e, con carta topografica alla mano, farsi indicare la località ove la mamma, che ha parlato al telefono con lei, presumeva di trovarsi; quindi organizzo i settori delle ricerche e decido di far intervenire anche le Unità Cinofile. (Non è facile intervenire come coordinatore “esterno” e attenzionare i soccorritori sulla ricerca in quanto la stanchezza e l’insicurezza spesso prendono il sopravvento. Bisogna far capire che l’obiettivo è trovare Persona3)
A fatica riesco ad organizzare due squadre di ricerca e soccorso, mentre altre rifiutano di recarsi in una determinata zona, in quanto, a loro dire, quei terreni sono stati perlustrati varie volte e inoltre sono percorsi da una strada forestale di facile accesso e non difficile da ispezionare. Quando si riorganizza la ricerca ciò che è stato fatto può essere utile, ma niente vieta di riverificare le zone già ispezionate perché la distrazione, il buio ed altro può annebbiare spesso la vista e la mente.
Si iniziano le operazioni di ricerca alle ore 09,10 – con 82 soccorritori ed 8 cinofili.
Alle ore 11,54, la squadra di ricerca e soccorso n. 2 composta da 6 elementi, via radio, comunica di aver rinvenuto il cadavere della donna vicino alla strada forestale dove i giorni precedenti alcune squadre di ricerca erano già passate due volte. Infatti Persona3 nel corso della telefonata ha detto alla figlia “li vedo …” e questo particolare mi ha fatto pensare di ripercorrere in perlustrazione le zone già viste ma questa volta con esito positivo. Dire che i particolari fanno la differenza è poco, ma bisogna cogliere tutto il possibile con lucidità per ottenere un risultato.